Responsabile: Prof. Luca Quattrocchi
L’area patrimonio culturale del master si compone di 7 moduli per un totale di 80 ore di didattica frontale. Tale area intende fornire al partecipante una formazione specialistica e altamente avanzata sugli aspetti relativi alla gestione, conservazione, valorizzazione e comunicazione del patrimonio culturale e ambientale, con particolare riferimento a musei, aree archeologiche e paesaggio culturale in un’ottica di sostenibilità.
1) Beni culturali e società contemporanea
Settore scientifico: L-ANT/10
Referente: Prof. Enrico Zanini
Didattica Frontale: 14 ore
Crediti Formativi: 2,5 crediti
Il modulo è incentrato sulle questioni nuove poste dal rapido mutamento della percezione dei BBCC e del loro “valore” all’interno della società contemporanea, come indicato nella Convenzione di Faro, che ridefinisce il quadro entro cui si muoveranno nel prossimo futuro tutte le iniziative in questo settore.
Il modulo affronterà dunque le implicazioni culturali e socioeconomiche che questo nuovo approccio comporta (comunità di patrimonio; partecipazione attiva; economia della condivisione; microeconomia dei BBCC; sostenibilità del patrimonio), attraverso una presentazione dello stato dell’arte del dibattito internazionale e italiano sul tema, associata con una discussione di casi concreti di progetti di archeologia pubblica e partecipata, di gestione “dal basso” di siti e musei, presentati direttamente dai loro ideatori e realizzatori.
2) Museografia e museologia
Settore scientifico: L-ART/04
Referente: Prof. Luca Quattrocchi
Didattica Frontale: 14 ore
Crediti Formativi: 2,5 crediti
In un continuo intrecciarsi di esigenze scientifiche e didattiche, di promozione e di comunicazione, il modulo traccerà un percorso attraverso i diversi modi di “mostrare” il patrimonio culturale. Oltre a fornire nozioni di base sulla nascita e l’evoluzione delle due discipline (museografia e museologia), il modulo si concentrerà sulle esperienze degli ultimi quaranta anni in ambito museografico, che hanno rivoluzionato e in parte stravolto il concetto e la natura del museo così come erano stati codificati nei due secoli precedenti.
Dalla cesura rappresentata dal Centre Pompidou fino alle realizzazioni più recenti, verrà affrontato il “problema” dello spazio museale e dei suoi rapporti con le collezioni, in una gamma di soluzioni che vanno dalla consonanza alla frizione fino all’antagonismo tra contenitore e contenuto.
Un segmento del modulo sarà dedicato al diffuso riutilizzo, soprattutto in Italia, di edifici storici a fini museali: dai palazzi antichi alle ex chiese, dai castelli alle strutture industriali, con tutte le problematiche che tali riconversioni inevitabilmente comportano. È previsto, a conclusione del modulo, l’intervento di due professionisti di riferimento del settore: un direttore di museo e un architetto museografo.
3) Organizzazione di eventi e mostre
Settore scientifico: L-ART/04
Referente: Prof. Elisa Bruttini
Didattica Frontale: 14 ore
Crediti Formativi: 2,5 crediti
Il modulo prevede una parte introduttiva sulla storia delle mostre e sul rapporto tra attività permanenti ed eventi temporanei negli istituti culturali, con particolare riferimento ai nuovi pubblici e ai processi di audience development. La sezione centrale è dedicata alla progettazione e alla realizzazione delle mostre d’arte: verranno analizzate le premesse teoriche e operative, le tempistiche e tutte le attività in capo alla figura del registrar, legate anche alla gestione ordinaria delle collezioni.
In parallelo alle varie procedure, verrà esaminata la documentazione del caso: le richieste di prestito con i progetti di mostra e i facility report, i condition report, i certificati e la polizza assicurativa, le richieste di preventivo relative ai trasporti, agli imballaggi, alla realizzazione del catalogo etc. Per quanto riguarda l’organizzazione più generica di eventi, si farà riferimento ad alcuni aspetti generali mutuali dal project management e declinati sulle attività culturali. Al termine del modulo, si prevede un’attività laboratoriale per gruppi a partire dall’analisi di casi studio pratici.
4) Diagnostica e conservazione
Settore scientifico: L-ART/04
Referente: Dott.ssa Anna Maria Guiducci (6 ore) e Dott.ssa Alessia Cadetti (4 ore)
Didattica Frontale: 10 ore
Crediti Formativi: 2 crediti
GUIDUCCI. Il modulo ha lo scopo di formare operatori in grado di valutare lo stato di conservazione del patrimonio artistico soggetto alla loro curatela e di programmare le attività diagnostiche preliminari e quelle propriamente di restauro, sapendo individuare le specifiche professionalità da coinvolgere nel processo di tutela.
Saranno affrontate le seguenti problematiche: processi di degrado delle opere d’arte e loro cause, analisi chimico-fisiche e tecniche diagnostiche per la conoscenza materiale e la conservazione, metodiche attuali nel campo del restauro.
CADETTI. La lezione si pone come obiettivo quello di suggerire degli spunti riflessivi che possano indirizzare lo studente verso un giusto inquadramento di alcune delle principali problematiche inerenti alla conservazione delle opere d’arte contemporanee. Il restauro del contemporaneo pone delle problematicità nuove rispetto a quelle che la pratica conservativa tradizionale ci ha abituato ad affrontare. Con il proliferare dei prodotti creati dall’industria chimica, gli artisti, dalla fine dell’Ottocento e in maniera sistematica nel Novecento, hanno avuto a disposizione una serie di materiali mai testati in ambito artistico che hanno offerto
loro la possibilità di sperimentare supporti e assemblaggi completamente nuovi.
Intervenire correttamente sulle creazioni contemporanee prendendo in analisi poetiche, tecniche e materiali, in rapporto a problemi teorici e conservativi, significa quindi non solo conoscere le opere, ma soprattutto penetrare il complesso pensiero dell’autore per salvaguardare la sua intenzione. L’intervista con l’artista è infatti una prassi ormai ampiamente adottata e con la raccolta di documenti archivistici ed espositivi, gioca un ruolo determinante nella conoscenza del manufatto.
Altamente sconsigliabile sarebbe però far eseguire un restauro direttamente all’autore, una scelta che comprometterebbe sia la datazione che il valore dell’opera. A tal proposito, appare infatti sempre più necessaria la collaborazione tra diversi specialisti, sia per valutare le scelte d’intervento che per stendere adeguati piani di manutenzione preventiva, spesso determinanti per preservare questi lavori, come quelli tradizionali, per le future generazioni.
5) Multimedialità e comunicazione
Settore scientifico: L-ANT/08
Referente: Prof. Marco Valenti
Didattica Frontale: 12 ore
Crediti Formativi: 2,5 crediti
Il modulo è incentrato sulle opportunità offerte (e sui problemi posti) dal vorticoso sviluppo delle nuove tecnologie applicate ai BBCC. L’abitudine del pubblico alla fruizione multimediale e immersiva impone a chi gestisce musei e aree archeologiche una progettazione specifica in questo settore, avvalendosi della collaborazione di nuove professionalità, anch’esse in continua evoluzione. Lo stesso vale per gli aspetti legati alla comunicazione, in particolare nel settore dei social-media che richiedono strategie comunicative e operative specificamente studiate.
Il modulo prevede momenti di riflessione teorico-metodologica associati con la discussione di casi concreti di soluzioni espositive realizzate e con esperienze di comunicazione indirizzate a pubblici diversi, analizzate insieme a coloro che le stanno conducendo in questo momento in diversi musei e siti archeologici in varie regioni d’Italia.
6) Patrimonio culturale immateriale e territorio
Settore scientifico: M-DEA/01
Referente: Prof. Fabio Mugnaini
Didattica Frontale: 8 ore
Crediti Formativi: 1,5 crediti
L’apertura della nozione di bene culturale al paesaggio e agli aspetti immateriali (o intangibili) delle tradizioni culturali locali, ha ulteriormente rafforzato il legame con l’orizzonte territoriale, portando le pratiche di gestione e valorizzazione dei beni culturali a costituire parte preminente delle politiche di sviluppo territoriale, sia sul piano culturale che economico.
A superamento della stagione della rivendicazione identitaria e sociale, che aveva portato la museografia a dispiegare un ampio confronto con le eredità della civiltà contadina, la svolta patrimonialista pone gli operatori nel campo del bene culturale di fronte a un compito inedito e complesso: quello di trovare il punto di equilibrio tra valorizzazione delle culture locali e sfruttamento turistico, tra consapevolezza culturale e chiusura identitaria, tra sostegno all’agentività comunitaria in senso patrimoniale e l’eterodeterminazione burocratica e governamentale dei protocolli Unesco.
Il modulo sarà introdotto da una riflessione storico-analitica sulle tappe principali di crescita e mutamento della sensibilità patrimoniale; l’ampia letteratura sull’agire patrimoniale, aperta negli ultimi tempi anche a critiche e bilanci di caratura multidisciplinare (dall’antropologia, agli studi culturali ai critical heritage studies), costituirà l’ oggetto principale del modulo, che si avvarrà anche di esplorazioni etnografiche guidate entro l’ampia casistica patrimoniale offerta dal vicino contesto territoriale.
7) Linguaggi del Patrimonio Culturale per la Comunicazione
Settore Scientifico:
Referente: Dott.ssa Anna Casalino
Didattica Frontale: 8 ore
Crediti Formativi: 1,5 crediti
Cosa s’intende per “linguaggi” del patrimonio culturale? Esiste un modo o esistono tanti modi, livelli e strumenti per far “parlare” il patrimonio culturale? Narrazione, racconto, storytelling sono solo alcuni dei termini, talvolta anche inflazionati, attraverso i quali si cerca di descrivere un fenomeno che ha investito anche il patrimonio culturale.
Il corso intende avviare una riflessione – a partire dai linguaggi del patrimonio – per porre l’attenzione sulla trasformazione in atto rispetto al ruolo e, in un certo senso, al “valore” del patrimonio culturale in relazione ai fruitori reali e potenziali, in presenza e a distanza, cercando di individuare traiettorie e prospettive teoricamente e metodologicamente valide e coerenti per lo sviluppo di un progetto comunicativo complessivo. L’obiettivo è quello di rispondere alle urgenze di comunicazione, valorizzazione del patrimonio e di ricezione e partecipazione dei pubblici, tutti i pubblici.
Date le caratteristiche del master si farà particolare riferimento ai beni culturali, focalizzando l’attenzione principalmente sul Museo come istituzione e luogo privilegiato, in un certo senso, di sviluppo di tali linguaggi – dalla carta al digitale, dai social ai meme, dai graphic novel alle narrazioni cinematografiche e audiovisive fino alle app – in un’ottica, dunque, anche transmediale e facendo uso di esempi concreti e case studies.